formare per COOPERARE per formarsi

CONVEGNO: formare per COOPERARE per formarsi

30 ottobre 2009, Facoltà di Scienze della Formazione, Rimini

 

Il convegno è stato pensato per dare spazio a voci ed esperienze diverse provenienti dall’area educativa e non, che ogni giorno hanno a che fare con le tante sfaccettature della cooperazione.

Il “lavoro educativo” infatti, non deve essere pensato come un processo chiuso nel binomio “adulto/bambino”, “insegnante/allievo” o “chi aiuta/chi è aiutato”. Il lavoro educativo si costruisce nella relazione, creando le condizioni in cui e attraverso cui ogni individuo può esercitare un ruolo attivo in un processo condiviso. Non si tratta di “educare” ma di educarsi, imparando a prendere decisioni partecipate, perché ogni relazione con l'altro implica un processo di negoziazione e cooperazione capace di aggiungere valore alla relazione e a noi stessi.

La cooperazione è uno stile di vita, deve essere il fondamento di ogni relazione, di ogni ruolo che viviamo, di ogni ambito in cui agiamo.

 

Testimonianze di cooperazione...

 

...[Giovanni Sapucci – Giulia Giancarli] a scuola: solo una scuola che permette ai bambini di vivere può offrire opportunità e occasione per apprendimenti di qualità; i bambini devono essere i protagonisti, devono poter costruire percorsi, spazi e regole insieme agli insegnanti (testimonianza del Ceis e di una scuola di Lione).

Anche il lavoro degli insegnanti deve basarsi sulla cooperazione tra questi, sul lavoro di equipe. Come intendeva Freinet la cooperazione è il modo in cui gli insegnanti lavorano; non si può insegnare ai bambini a fare le cose insieme se non lo fanno prima gli insegnanti tra loro.

Altra cosa importante è che gli insegnanti devono saper ricollocare continuamente le proprie competenze in relazioni ai bambini che hanno di fronte.

Autorità per dare Autorevolezza. Importante è il processo e non il percorso di autorità.

Una scuola della cooperazione mette al centro il bambino per chiedere il massimo del suo impegno.

Per favorire l'intreccio di culture diverse è importante operare con insegnati provenienti da altri paesi.

 

...[Antonia De Vita] all'università: la cooperazione tra studenti universitari è importante, soprattutto per sostenere e aiutare gli studenti fuori sede o lavoratori (testimonianza di una particolare esperienza universitaria a Verona: Associazione che aiuta gli studenti a creare relazioni tra di loro).

Il punto di forza è attivare processi. La costruzione di un contesto è alla base per la costruzione di un processo formativo. Il cooperare implica uscire dalla passività per entrare nell'attivismo di apprendere.

 

...[Luisa Zaghi] nei centri di documentazione: cooperazione come raccolta di tante voci di persone disabili, come lavoro in equipe di più figure professionali che pensano insieme a come realizzare idee e progetti. La cooperazione richiede tempi molto lunghi, ma il fatto di non essere soli allo stesso tempo costituisce un forte vantaggio ed elemento di sostegno (testimonianza della coordinatrice dei Centri di Documentazione). Coopera colui che: riconosce i propri limiti; vuole apprendere; non vuole essere padrone o superiore, ma alla pari; vuole mettersi in gioco.

 

...[Giacomo Anastasi] all'estero: la cooperazione è il contrario della competizione, è il contrario della guerra, significa fare le paci. La comunicazione nella cooperazione internazionale può avere il tempo veloce dell'inglese (come lingua intermedia, come lingua-ponte) oppure il tempo più lungo della mediazione; quest'ultima si fonda sulla cooperazione tra più persone e ha il pregio di offrire tanti spazi, momenti che definiremmo vuoti, ma che in realtà possono diventare significativi se riempiti dalla riflessione, dall'attesa che permette di conoscersi. In questo modo diventa una comunicazione che permette di parlarsi due volte. La cooperazione crea prossimità, vicinanza.

La cooperazione di chi lavora all'estero non si limita però nel lavorare per l'appunto all'estero, ma richiede anche una restituzione al proprio paese di provenienza, una testimonianza di ciò che si è dato e ricevuto.

 

...non si sceglie con chi cooperare, si coopera con chi si incontra e occorre tempo per farlo, tempo per comunicare, tempo per conoscere e farsi conoscere, tempo per discutere e decidere insieme!!!

Ogni cittadino deve essere formato alla cooperazione, e i luoghi privilegiati di questa cooperazione devono essere la famiglia, la scuola e il gruppo dei pari.

 

 

Cooperazione come stile di vita...

...[Stefano Vitali] Creare percorsi di formazione per chi opera nel socio sanitario.

 

...[Gianluca Borghi] Quasi 750 imprese sociali nel territorio. C'è bisogno di reciprocità tra istituzioni e imprese sociali. Rendere cooperanti tra loro i soggetti istituzionali.

 

...[Pierluigi Stefanini] Prassi Cooperativa:

  1. lungimiranza, l'idea dei soci di lasciare nel futuro una cooperativa più forte che guardi oltre;

  2. democrazia, avere l'idea che l'economia è fatta da molti e non da pochi;

  3. pluralismo, nella pratica cooperativa si devono contemperare più forme di imprese e di presenze sul mercato;

  4. mutualismo, è necessaria una reciprocità tra gli individui stessi e tra gli individui e l'impresa;

  5. valore universale dell'idea di cooperativa, nel mondo ci sono varie cooperative che credono nello sviluppo tramite la cooperazione.

 

...[Pietro Borghini] Le cooperative sociali di tipo B, oggigiorno devono fare i conti con un doppio prodotto: da una parte un mercato che esige efficienza, dall'altra l'inserimento di persone disagiate. Molte cooperative sociali faticano ad avere sempre più un fine sociale ma un fine economico. Trovare l'equilibrio tra queste componenti è difficile ed è la sfida dei giorni nostri; infatti non è solo l'efficienza che va cercata ma anche l'efficacia.

 

...[Alma Bertozzi] Attualmente manca un tessuto di connettività sociale; è necessario fare un discorso di rete, unire l'idealità di una cooperativa con le idealità delle altre. Insieme bisogna lavorare sull'area Culturale, Tecnica e Politica. E' importante la comunicazione.

 

 

 

G. Speltini: il cuore dello spirito cooperativo è la comunicazione.

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